Giangiuseppe Burrai rimane agli arresti domiciliari.
Così ha deciso ieri il Gip del Tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, al termine dell’udienza di convalida del fermo per il giovane.
di Angelo Fontanesi
GALTELLI’. Giangiuseppe Burrai rimane agli arresti domiciliari. Così ha deciso ieri il Gip del Tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, al termine dell’udienza di convalida del fermo per il giovane responsabile dell’ incidente stradale in cui sono morti tre turisti.
La tragedia è avvenuta al chilometro 8 della statale 129 tra Galtellì e Orosei. Subito dopo Burrai era risultato positivo all’alcoltest che segnava 0.7 rispetto allo 0,5 tollerato per legge. L’operaio mercoledì notte aveva travolto con la sua Bmw la Golf condotta dal medico alessandrino Bruno Gaia provocando la morte del conducente, di sua moglie Ivana Ramella e di una loro amica Marcella Turturro, oltre al ferimento del marito di quest’ultima Luigi Ghisoni. Respinte quindi sia la richiesta del Pm Giorgio Bocciarelli, che aveva chiesto la detenzione in carcere dell’investitore, sia quella dell’avvocato di Burrai, Giacomino Nanni di Orosei, che aveva invece chiesto la rimessa in libertà del suo assistito con obbligo di dimora. Ieri mattina davanti al Gip il giovane ha ribadito la sua versione dei fatti, sostenendo che la Golf, che stavano uscendo dal piazzale sottostante il castello di Pontes, avrebbe improvvisamente tagliato la strada senza dargli il tempo di frenare o di sterzare e frenare. Al termine della discussione e dopo aver esaminato la relazione sui rilievi eseguiti da carabinieri della Compagnia di Siniscola, il Gip ha dunque deciso di confermare la misura cautelare.
Le parti intanto hanno nominato i periti: la difesa ha dato incarico al consulente forense cagliaritano Stefano Ferrigno, mentre le parti offese, rappresentate da uno studio legale di Parma, hanno indicato un consulente di Udine. Il prossimo appuntamento giudiziario è stato fissato per venerdì 9 agosto quando legali e periti potranno avere copia degli atti di indagine e accedere alle prove dibattimentali (le due auto sotto sequestro) e ai luoghi del sinistro per i loro rilievi tecnici.