NUORO – ORANI, Giovedì 06 marzo 2008
Sarà una perizia disposta dal pm Chiara Capezzutto ad accertare le cause che lo scorso 22 febbraio provocarono il crollo di un’intera ala di una palazzina nel centro di Orani. L’incarico è stato affidato all’ingegner Edoardo Ferrigno, per anni direttore della motorizzazione civile di Cagliari, che già questo pomeriggio svolgerà un primo sopralluogo nell’edificio interessato al cedimento strutturale. Un crollo improvviso avvenuto nel cuore della notte che soltanto per un miracolo non ha provocato una strage. In quel momento infatti le cinque persone che abitavano nella palazzina di Corso Italia, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare, dormivano nell’ala rimasta miracolosamente in piedi. Tra le ipotesi al vaglio della magistratura c’è anche quella che il cedimento possa essere stato causato dai lavori in corso in un terreno confinante, dove si stava procedendo alle operazioni di sbancamento.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti il titolare dell’impresa, Andrea Brundu, che è difeso dall’avvocato Lorenzo Soro, il proprietario del terreno, Mario Mureddu, 44 anni, assistito dall’avvocato Carmine Farina e il direttore dei lavori, l’ingegner Anna Murru. Intanto, a oltre dieci giorni dall’incidente, la casa al numero 105 della via principale del paese continua ad essere sotto sequestro. Il provvedimento della Procura, di fatto impedisce per ovvie questioni di sicurezza alla famiglia dell’anziano proprietario dell’immobile, Pietro Paolo Siotto, di tornare ad abitare nella casa sventrata. L’anziano pastore, ormai in pensione da tempo, sua moglie Giuseppina Puddu di 76 anni, la loro figlia Tomasina e i due nipoti (Paola Forma, di 22 anni, e suo fratello Antonio, di 21) hanno comunque trovato ospitalità da alcuni parenti in un’altra zona del paese. Intanto, gli esperti dei vigili del fuoco di Nuoro intervenuti nelle ore successive al crollo hanno già consegnato alla Procura la loro relazione. Nel documento pare si ipotizzi che i lavori realizzati negli ultimi anni nell’edificio crollato non siano stati fatti proprio a regola d’arte e ciò avrebbe pregiudicato la stabilità dell’intera struttura a prescindere dall’attività di scavo effettuata nel terreno confinante. Decisivo per l’andamento dell’inchiesta sarà comunque l’esito della perizia dell’ingegner Ferrigno che alle questa mattina sarà in Procura per ricevere l’incarico.
LUCA URGU