OGLIASTRA – Baunei, Giovedì 18 settembre 2008
I familiari: vogliamo la verità
N é giudizi sommari, né conclusioni affrettate. Vogliono solo verità e giustizia i familiari di Gianni Cabras, l’operaio forestale di Baunei morto il 7 settembre nell’autobotte che si è ribaltata sull’Orientale sarda. Per la tragedia sono indagati l’autista del mezzo, Umberto Fenude, 44 anni, di Baunei, e Carlo Murgia, presidente dell’Ente Foreste, 51 anni, di Cagliari.
Ieri, all’udienza di conferimento dell’incarico al perito che dovrà esaminare il mezzo, i parenti della vittima si sono fatti rappresentare dall’avvocato Sebastiano Tronci. La linea è chiara. conoscere le cause che hanno provocato l’incidente e stabilire eventuali responsabilità, senza alcuno spazio per gli strumentalismi.
Per stabilire la verità, non resta dunque che attendere l’esito della perizia che il gip ha affidato all’ingegner Stefano Ferrigno, che dovrà accertare se il mezzo sia andato in avaria e se questa sia stata determinata da scarsa manutenzione, oppure l’incidente sia frutto di un errore dell’autista. Umberto Fenude ha già detto ripetutamente di non essere riuscito a frenare perché i comandi non rispondevano più. Fenude e Murgia, difesi rispettivamente dagli avvocati Marcello Caddori e Carlo Pilia, hanno nominato a loro volta due consulenti di parte. Sono gli ingegneri Francesco Marongiu e Paolo Marcialis. Anche loro a caccia di una verità.