Morte nell’autolavaggio,prosciolti i proprietari

CAGLIARI PROVINCIA – CAPOTERRA, Giovedì 08 novembre 2007

Il Gip ha disposto l’archiviazione

E scono dall’inchiesta tre degli indagati per la vicenda di Angelo Gabriele Gometz, il bimbo morto il 22 marzo 2006 nell’autolavaggio del centro commerciale i Gabbiani di Capoterra, investito dall’auto del padre. I titolari dell’impianto Carlo Orrù e Annalaura Pilia e il dipendente addetto all’impianto Alessandro Cuccu (tutti difesi dall’avvocato Alberto Filippini) sono stati prosciolti. Già qualche mese fa il pm aveva chiesto l’archiviazione delle accuse, ma il gip Altieri aveva ordinato nuove perizie per accertare se l’auto fosse tornata indietro a causa di una pendenza del terreno.

Ieri l’archiviazione è stata disposta dallo stesso gip, mentre al piano terra del Palazzo di giustizia proseguiva il processo a carico di Gualtiero Gometz, padre del bambino, accusato di omicidio colposo. Secondo la Procura aveva provocato la morte del figlioletto di tre anni per una grave imprudenza: lo teneva in braccio e contemporaneamente tentava di sistemare un monopattino nella sua Mercedes, subito dopo il lavaggio. L’auto aveva il motore acceso: inavvertitamente Gometz aveva portato la leva del cambio sulla retromarcia e l’auto era tornata indietro, travolgendolo assieme al bambino.
Davanti al giudice Giuseppe Pintori sono sfilati un carabiniere, un testimone e i due consulenti tecnici del pm, Edoardo Ferrigno e Salvatore Gianino, i quali hanno sostenuto «l’impossibilità per l’auto di retrocedere dentro l’impianto, visto che questo manda solo in avanti». Tesi smentita dai difensori Pierluigi Concas e Massimo Macciotta: hanno chiesto «come mai in precedenza un’altra auto aveva perso il lunotto posteriore proprio per colpa di quella struttura».

Contraddittoria, a detta della difesa, anche la tesi secondo cui il bambino sarebbe morto perché schiacciato dalla macchina: per Concas è lo stesso medico legale a smentire questa possibilità, quando afferma che «la morte è arrivata per compressione». Si escluderebbe, quindi, «la compatibilità con una ruota che passa sulla testa». Prossima udienza il 12 marzo. (an. m.)