Ora il caporal maggiore scelto dell’Esercito Moreno Marchetti chiede giustizia
CAGLIARI. Ha perso i piedi durante un incidente stradale, tranciati di netto da un guard rail rotto. Ora il caporal maggiore scelto dell’Esercito Moreno Marchetti chiede giustizia. E denuncia il “proprietario” della strada, il presidente della Provincia di Cagliari Graziano Milia
«Doveva riparare la barriera ed eliminare una fonte di pericolo».
Sarà la magistratura a capire se all’inquilino di palazzo Vice Regio possa essere imputato il reato di lesioni colpose gravissime.
Marchetti, originario di Jerzu, ha da poco compiuto 33 anni e senza quel maledetto incidente si addestrerebbe ancora con la divisa del Terzo Reggimento Bersaglieri di Teulada. Ma dal 2 dicembre scorso è tutto più difficile. Stava rientrando dalla base di Teulada alla sua abitazione di Quartu, sulla “Pedemontana”, la strada provinciale numero due, all’altezza del chilometro 11, nel comune di Uta.
Erano le tre e mezza del pomeriggio quando la pioggerellina fitta gli ha fatto perdere il controllo della Volkswagen Polo su un rettilineo, nonostante tenesse il piede leggero sull’acceleratore. Contro l’asfalto vischioso poco ha potuto: l’auto ha come planato ed è andata a sbattere contro il guard rail di ferro. La sorte ha voluto che proprio in quel punto fosse aperto, così invece di attutire l’impatto, l’ha aggravato.
La lamiera scomposta ha penetrato la carrozzeria fin dentro l’abitacolo e si è abbattuta come una ghigliottina sui pedali, dove Moreno Marchetti aveva i piedi. Uno è stato tranciato di netto immediatamente, sotto i suoi occhi, l’altro era penzoloni, ma in sala operatoria – all’ospedale Marino di Cagliari – i medici glielo hanno dovuto amputare. Quando i vigili del fuoco lo hanno tirato fuori dall’auto era cosciente: «Non ho più i piedi», ha riferito al pompiere che cercava di liberarlo.
Superato il trauma iniziale, Marchetti ha deciso di affidarsi all’avvocato Alfonso Olla per capire se la sua tragedia sia frutto del caso avverso o forse di una negligenza, come scritto nella denuncia: «La Provincia aveva il dovere e la possibilità di riparare il segmento della barriera uscita dalla sua sede».
Fonte La Nuova Sardegna – Ed. Sassari
di Elena Laudante | 06 marzo 2011